Il 4 luglio 2012, al CERN di Ginevra, il più grande e costoso esperimento della storia si conclude con la scoperta del bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio”.
Un trionfo per la scienza europea, subito premiato con un Nobel.
Quella che non trionfa è la tecnologia europea.
Computer, tablet, smartphone: molti dei prodotti che tutti vogliono comprare continuano a venire dagli Stati Uniti, e ormai anche dall’Asia.
Invece, solo creando prodotti straordinari le nostre economie torneranno a crescere.
E questo è ancora più vero per noi italiani, che per la ricerca spendiamo meno della metà rispetto alla media europea e abbiamo un’industria che — salvo alcune eccellenze — fa prodotti poco innovativi.
Nel 2014 però è partito nel silenzio generale “Orizzonte 2020”, il più grande programma di ricerca e innovazione mai varato dall’Unione Europea.
80 miliardi di euro in sette anni per collegare laboratori e industrie (anche quelle piccole) e creare tecnologie radicalmente nuove.
Quelle che dovranno creare crescita, posti di lavoro e una vita migliore per i nostri figli.

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