C’è una nuova “bestia” ibrida nell’arsenale di Mercedes AMG, una berlina (o station wagon, come preferite) da 680 CV e 1200 Nm di coppia che vanta molte tecnologie derivate dalla F1 W13 come la sovralimentazione elettrica a 400 V e la batteria. Il primo fiore all’occhiello della Casa di Affarlterbach è però di essere riuscita a mettere il proprio badge AMG al centro del cofano, ed è la prima volta che ciò accade.
Giustamente orgogliosi di aver realizzato il motore da 2 litri a quattro cilindri con la potenza specifica più alta del mondo (240 CV/litro), collegati ad un motore elettrico da 204 CV con cambio a due rapporti integrato nel differenziale posteriore, e alimentato da una batteria da 6,1 kWh capace di una potenza continua di 70 kW e di picco di 150 kW per 10 secondi del peso di 89 kg. Per i geek: la batteria è raffreddata a liquido e ogni singola cella delle 560 presenti è lambita da un fluido non conduttivo elettricamente (14 litri) che viene fatto scorrere dall’alto verso il basso e il cui calore viene poi smaltito dai radiatori anteriori, per mantenere il pacco ad una temperatura quasi costante di 45 °C. Il tutto si traduce in una capacità di accelerare da ferma il 3,4 secondi da 0 a 100 km/h e ad una velocità massima di 270 km/h per una massa di 2.111 kg (berlina) e 2.145 kg (station wagon). In aggiunta la nuova C63 può percorrere circa 13 km in modalità puramente elettrica.
Sul circuito spagnolo dell’Ascari Resort abbiamo scoperto molte cose della nuova C63 S AMG E Performance. Innanzitutto il fatto che il nuovo modello non è un erede del precedente, almeno per quanto riguarda la parte di concetto: le vecchie 63 sono sempre state rozze e le uniche – ultimamente – ad avere un motore V8 sotto al cofano nel segmento D…mentre la nuova è una macchina decisamente più moderna, tecnologica, figlia dei tempi e vicina ad un concetto d’uso diverso: il solo fatto che possa percorrere quasi 15 km in elettrico la dice lunga sul processo di adattamento che questo modello ha dovuto subire per essere ancora presente in alcuni mercati in cui questo genere di macchine comunque continuano a spingere: Francia, per esempio, ma anche UK ed in particolar modo il centro di Londra ormai bandito da tutto quello che non è elettrico o ibrido.
Insomma è la C63 del mondo che cambia ed è una C63 che ha saputo, probabilmente, giocare d’anticipo su un territorio in cui presto dovranno arrivare anche le rivali di Ingolstadt e Monaco e su cui la Stella ha deciso di utilizzare alcuni dei concetti presenti anche sulle macchine di F1 – come il turbo elettrificato con tecnologia MGU-H – che parlano di elementi che non solo non c’erano sulla vecchia generazione di C63 ma non ci sono in nessuna altra macchina al mondo. Giusto la SL43 utilizzerà questo motore e questa tecnologia, ma di fatto sono figlie dello stesso pensiero.
Ad ogni modo tutta questa tecnologia porta con se – inevitabilmente – peso: 2.150 kg sono tanti e nonostante la progettazione, il valore di coppia, il lavoro di sospensioni in alluminio, ammortizzatori elettronici, freni hi-performance e scocca super rigida si percepisce immediatamente come la massa influenzi negativamente il comportamento di questa C: certo è che i tempi sul giro sono simili, anzi a dire il vero in alcune piste la nuova gira molto più forte, ma è evidente che l’aspetto motoristico e la capacità di “fare strada” nei rettifili compensa in modo evidente quello che per forza di cose è un limite in pista. Un limite che costringe ad un extra lavoro le gomme ed i freni, per i quali ci sentiamo di suggerire l’adozione del sistema carboceramico opzionale.
C’è un altro volto della C63, però: quello stradale. In quell’ambito la segmento D più potente mai realizzata dalla Stella si riprende tutto con gli interessi perché uscendo dall’utilizzo intensivo si percepisce di avere tra le mani lo sterzo di una macchina realmente agilissima – grazie alle quattro ruote sterzanti – ed in grado di sparare fuori dalle curve più lente con una forza devastante: in questo frangente tutti i miglioramenti apportati da Mercedes lavorano per rendere eccezionale la guida della “C” ed in effetti quello che si percepisce è un comportamento ed un piacere di guidare meno schiavo dei pesi e decisamente premiato dalle tecnologie disponibili: zero turbo lag, trazione integrale super-performante e coppia sempre disponibile: quasi fosse una elettrica. Basta così? No, perché quando si sceglie di guidarla in elettrico o l’elettronica nella modalità di guida ibrida lo fa per voi si viaggia nel più completo silenzio con la coppia e la potenza di una “normale” Classe C 220d…e questo regala soddisfazioni addirittura inattese: la C diventa quel salottino viaggiante in cui la tecnologia ha una grande voce in capitolo nella vita interna.
Listino? I prezzi non sono ancora stati svelati ma è presumibile che si parta da poco più di 100.000 euro per arrivare ai 140-150k delle versioni più ricche.
Ciao Emiliano Perucca Orfei Masterpilot
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