Quando dici Porsche 911 GT3 il pensiero corre velocemente alle corse: di fatto, lei, è la Gran Turismo più vicina al concetto di vettura da competizione oggi presente sul mercato, almeno tra le auto al di fuori del mondo artigianale. Una dinastia di “belve” mangiacordoli che è iniziata con la generazione 996 e poi è proseguita con enorme apprezzamento da parte del pubblico con la 997, la 991 ed oggi con la 992. Una vettura speciale, di cui si attende presto l’arrivo dell’ancor più esclusiva variante GT3 RS, pensata per togliere quel poco che rimane di stradale sulla GT3 per completare del tutto la metamorfosi.
Della a sportiva tuttofare “per tutti”, in cui si può catalogare la “normale” gamma 911, rimane infatti molto poco: certo, le forme sono immediatamente riconducibili a quelle del “Maggiolino” di Zuffenhausen ma già a partire dall’estetica si capisce lo spirito con il quale è stato sviluppato questo mostro: l’aerodinamica, innanzitutto, prende un posto molto evidente con un’ala a tutta ampiezza nella zona posteriore che introduce la novità di essere sostenuta dall’alto, proprio come vuole la moda delle auto da corsa dell’ultimo lustro. Ma sono nuove anche le minigonne, l’estrattore dell’aria dal centro del quale spunta il doppio terminale di scarico e nuovo è anche il paraurti anteriore…lasciato volontariamente “spoglio” di prese d’aria: quelle, lì davanti, arriveranno con la RS. Notevole, inoltre, la presenza del doppio sfogo dell’aria sul cofano: oltre ad avere funzioni estetiche funziona con lo stesso principio del S-Duct utilizzato in F1 con vantaggi per il carico aerodinamico ed il lavoro del radiatore anteriore.
Ma a cambiare è soprattutto sotto al vestito perché dalla stretta collaborazione con Porsche Motorsport arriva l’avantreno “allargato” della 911 RSR da competizione oltre che il motore della 911 GT3 Cup impegnata nella serie internazionale oltre che nei vari monomarca nazionali. Un motore da 510 CV (470 Nm 6.100 giri) che può essere abbinato al cambio manuale o al PDK – doppia frizione – che rinuncia a 2 km/h in tema di velocità massima (318 contro 320 della manuale) ma permette di passare da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi grazie a specifiche funzioni di launch control.
Elementi già di per se notevoli che viaggiano di pari passo con la riduzione maniacale del peso: il cofano, ad esempio è in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP) ma anche i cerchi monodado sono più leggeri di quelli “di serie” così come l’impianto di scarico, che pesa 10 kg in meno rispetto a quello di una normale 911: la massa complessiva si attesta a 1.418 kg con il cambio manuale, 1.435 con l’automatico.
Gli interni seguono la stessa filosofia, con riduzione di peso, utilizzo esteso di Alcantara (più leggera della pelle) e carbonio ma senza rinunciare ad elemento fondamentali per l’uso quotidiano come il sistema multimediale o la climatizzazione.
In pista la 911 GT3 dichiara sin dal primo istante la sua vocazione racing: il motore aspirato, una unicità che da sola vale il prezzo del biglietto, emette la classica voce del sei cilindri boxer con una timbrica realmente coinvolgente ed in questo contribuisce la notevole cilindrata – già aumentata a 4 litri con la 991 – che però non si traduce, come spesso accade, in un motore più lento rispetto ad uno di frazionamento più corposo: anzi, tutt’altro, la progettazione a corsa corta di questa unità rende efficace questo motore a partire dai 5.500 giri/min con un crescendo prestazionale che si ferma solo laddove i tecnici Porsche hanno deciso di fissare il limitatore di giri (9.000 giri/min). Molto in alto, ovviamente, visto che siamo laddove solo pochi altri costruttori hanno il coraggio di spingersi: per intenderci Ferrari e Lamborghini con i V12 e, ad oggi, nessun altro. Una unicità anch’essa, che fa venire i brividi e che consente di sparare sulle ruote posteriori la coppia in modo millimetrico, ottenendo un controllo – grazie anche al motore a sbalzo – del retrotreno assolutamente da riferimento ed un minor sottosterzo all’anteriore per via dell’introduzione del nuovo avantreno: questo si traduce in una macchina più precisa, più pronta a trasformare in realtà le indicazioni dei piloti ma soprattutto in grado di fermare il cronometro del Nurburgring sotto ai 7 minuti (6:59,927 minuti).
Un vero mostro, in grado di assicurare una esperienza sensoriale senza paragoni ma soprattutto la capacità di essere realmente un’auto da corsa omologata: a differenza di alcune altre blasonate competitor, infatti, la 911 GT3 si dimostra più resistente nell’uso intensivo in pista assicurando il massimo della performance al limite per un tempo maggiore. E senza ripercussioni in officina…
Il prezzo del gioiello di Zuffenhausen è di poco più di 172.000 euro. Nemmeno troppo se si considera quello che è e cosa è in grado di fare…
Ciao
Emiliano Perucca Orfei Masterpilot
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